Antonio Petraglia, presidente dell’ASD Grumentum Val D’Agri, attraverso un post pubblicato sul profilo Facebook della Società, ha voluto sfogarsi ed esprimere il proprio pensiero sulla decisione deliberata ieri dal Consiglio Federale in merito alla conclusione definitiva del Campionato Dilettantistico:
Causa funzioni Presidenziali, ero fortemente interessato agli esiti del Consiglio Federale odierno che, salvo per i Dilettanti, ha disposto la continuazione dei campionati, anche quello di B e C, pur in presenza di un team di B, come il Venezia, con molti contagiati e l’assenza di vaccino e cura; il tutto, peraltro, pare, con l’adozione di protocolli rigidissimi che tanti club non sono in grado di rispettare.
Si sono invocati a sostegno principi sportivi, quali il campo, i risultati agonistici, i valori dello sport , principi sui quali mi permetto, sommessamente , di dissentire.
Come e’possibile giocare a pallone senza abbracciarsi dopo un goal, senza la splendida cornice del pubblico, dopo una brusca interruzione ed un periodo di tragico stop che non consente una ripresa fisiologica delle attività sportive ed il rispetto del principio della parità delle armi?
E’una soluzione che pare irragionevole anche perché pretende di applicare le regole usuali dello sport, con promozioni e retrocessioni , in un contesto eccezionale ove andavano varate soluzioni eccezionali, sebbene ragionevoli e rispettose dei diritti sportivi quesiti.
La soluzione era semplice: fermare tutti i campionati (salvo, forse, quello di A), premiare le prime (e le migliori seconde), bloccare le retrocessioni, cambiare provvisoriamente il format ai campionati stessi, con gironi più pieni di team e poi vedere….; tanto il numero, purtroppo , dei team che non potranno iscriversi o dovranno fondersi causa crisi economica, alleggerirà il numero delle partecipanti, specie in Lega Nazionale dilettanti ed in C, con ampie possibilità di ripescaggi; dunque, una soluzione ecumenica, coperta dal decreto rilancio, con l’attitudine a non comprimere diritti quesiti sportivi e che non e’idonea a generare nessun ricorso.
Il mio timore, lo dico da giurista, e’che la soluzione adottata oggi pomeriggio esponga le Società ed i Presidenti/dirigenti a rischi enormi in ordine alla salute dei propri atleti mandati in campo ed a facili censure circa il penalizzante meccanismo ventilato soprattutto delle retrocessioni.
Speriamo ci siano ripensamenti, perché lo sport non può esprimersi nei termini che si profilano (pur rispettando e comprendendo , ma non condividendo, le ragioni per la ripresa di tutte le leghe professionistiche).
Scusate per il pistolotto, grazie per l’attenzione ed un caro saluto a tutti.
Antonio Petraglia